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24 Giugno 2025In seguito alle problematiche riscontrate da famiglie di Velletri per accedere al “bonus asilo nido” per i propri figli, il sindaco di Velletri avv. Ascanio Cascella è intervenuto con una lettera alle famiglie, in cui dichiara l’impegno dell’Amministrazione Comunale, che ha intrapreso un confronto al fine di ottenere una revisione della posizione adottata dall’INPS e trovare dunque una soluzione alle difficoltà.
“Carissime Famiglie,
come noto, a seguito della pubblicazione della circolare INPS n. 60/2025 – con la quale sono stati precisati i requisiti di accesso al contributo di cui agli articoli 3 e 4 del citato D.P.C.M. 17 febbraio 2017, gli elementi che determinano l’importo dello stesso, tenendo conto delle novità introdotte dal citato articolo 1, commi da 209 a 211, della legge di Bilancio 2025 e le istruzioni per la presentazione delle relative domande a decorrere dall’anno 2025 – sono emerse delle criticità nell’erogazione del contributo in favore di numerosi concittadini.
A tal riguardo l’Amministrazione Comunale ha intrapreso un serrato confronto, volto ad ottenere una revisione della posizione adottata dall’INPS, figlia di una parcellizzata valutazione del quadro normativo regionale e delle sue disposizioni transitorie.
Infatti un’interpretazione restrittiva e formale del termine “autorizzato” danneggerebbe ingiustamente decine di famiglie e minerebbe la stabilità di servizi essenziali per la nostra comunità.
Si è ribadito con convinzione come:
- Le strutture di “nido famiglia” in questione hanno avviato la loro attività in conformità al Regolamento comunale adottato con delibera di Consiglio Comunale nell’anno 2018. All’epoca, in assenza di una normativa regionale specifica, la SCIA, previo nulla osta igienico-sanitario rilasciato dalla ASL RM6, costituiva l’unico e legittimo titolo abilitativo per l’apertura e il funzionamento di tali servizi. Le attività sono state dunque avviate e condotte in piena osservanza delle norme vigenti al momento del loro insediamento.
- La successiva Legge Regionale del Lazio n. 7/2020 ha introdotto un nuovo regime, prevedendo l’autorizzazione comunale come titolo abilitativo per l’apertura dei “nido famiglia”, previo ottenimento dei nulla osta igienico-sanitario e urbanistico. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la medesima Legge Regionale ha espressamente previsto la possibilità di una proroga ventennale per le strutture già aperte al momento della sua entrata in vigore. Questa disposizione transitoria non è una mera tolleranza, ma un esplicito riconoscimento legislativo della legittimità delle attività preesistenti e della loro continuità operativa per un periodo significativo. La proroga ventennale, concessa da una legge regionale, conferisce a queste strutture uno status di piena legittimità e operatività, equiparabile, ai fini dell’accesso ai benefici pubblici come il “bonus asilo nido”, a quello delle strutture autorizzate secondo il nuovo regime. La “ratio” di tale proroga è evidentemente quella di non interrompere servizi essenziali già attivi e riconosciuti come validi dalla comunità, consentendo un adeguamento graduale e la prosecuzione dell’attività in un regime transitorio.
- Il requisito di “asili nido privati autorizzati” per l’accesso al “bonus asilo nido”, come previsto dalla normativa statale (art. 1, comma 355, della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 e successive modificazioni), deve essere interpretato in modo sostanziale e non meramente formale. Una struttura che opera legittimamente in virtù di una proroga ventennale concessa da una legge regionale è, a tutti gli effetti, una struttura “autorizzata” a svolgere la propria attività. Richiedere un’ulteriore attestazione di conformità ai nuovi standard per strutture che rientrano in un regime transitorio legislativamente riconosciuto, significa ignorare la volontà del legislatore regionale e creare un’ingiustificata disparità di trattamento.
Come Amministrazione siamo consapevoli delle preoccupazioni e del disagio causato dal possibile diniego del “bonus asilo nido” per la frequenza dei “nido famiglia” sul nostro territorio e, pertanto, metteremo in campo ogni azione possibile per tutelare i diritti dei cittadini e garantire la continuità di un sostegno fondamentale per le famiglie.
Abbiamo formalmente diffidato l’INPS e stiamo proseguendo un’intensa interlocuzione con la Direzione Provinciale, ribadendo con forza la legittimità delle strutture che i Vostri figli frequentano, conseguenza della validità del titolo abilitativo (SCIA) al momento dell’apertura e, soprattutto, sulla “proroga ventennale” concessa dalla Legge Regionale del Lazio n. 7/2020, che riconosce la piena legittimità di queste strutture.
Nella non augurata ipotesi che l’INPS non intendesse rivedere la posizione assunta si sta già valutando, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, la possibilità di istituire un “contributo comunale autonomo e sostitutivo” per mitigare il disagio economico derivante dal mancato riconoscimento del bonus INPS.
Il SINDACO ASCANIO CASCELLA