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L’indagine è scattata dopo la denuncia del consigliere Quaglia DIDA Il racconto del consigliere Carlo Quaglia documentato da foto lasciate agli atti e rese note a tutti, in cui si vedono mezzi all’opera, tagli in corso in periodi in cui gli alberi sono in piena vegetazione e tagli di piante anche lì dove non sarebbero stati previsti.
Indagine della Procura sui tagli del bosco sul Monte Artemisio. Tutto parte dall’intervento del consigliere di Beni comuni, Carlo Quaglia, delegato al Patrimonio boschivo comunale, il quale nel febbraio scorso in aula consiliare denunciò “tagli di alberi indiscriminati”. Una denuncia documentata da foto la sua e una dettagliata relazione su quanto si è verificato negli ultimi due anni sul Monte Artemisio.
Poi nel mese di aprile, su interessamento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, fu svolta anche un’audizione della Commissione Ambiente in Regione Lazio. “Quale consigliere comunale Delegato al patrimonio boschivo per il Comune di Velletri, in più occasioni – afferma il consigliere Carlo Quaglia – ho sollevato dei dubbi sulla legittimità dei tagli effettuati sul Monte Artemisio – sito di interesse comunitario – anche attraverso la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica.
La Procura ha approfondito la mia denuncia accertando il taglio abusivo di 332 alberi di castagno da parte della Ditta concessionaria, il cui legale rappresentante è stato chiamato a rispondere in Tribunale con l’accusa di peculato in gennaio: ho già incaricato il mio legale, l’avvocato Cristina Spagnolo, per la costituzione di parte civile”.
Poi aggiunge: “A fronte di questa situazione e a tutela del nostro bosco, auspico che il Comune di Velletri – che si è sempre mostrato sensibile alla tutela del Monte Artemisio dando la più ampia collaborazione anche nel corso delle investigazioni – prenda al più presto una posizione netta non solo nel processo, costituendosi anch’esso parte civile, ma anche rispetto alla possibilità di sospendere cautelativamente la concessione, in attesa dei dovuti accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria: tale presa di posizione è quanto mai urgente, poiché la Ditta concessionaria ha comunicato al Comune che procederà nuovi tagli già il 3 ottobre nella zona di Fontana Donzelletta, particolarmente importante sotto il profilo ambientale, archeologico e idrogeologico. Mi auguro, inoltre – conclude il consigliere comunale – che vengano effettuate delle verifiche sui tagli che sono stati effettuati in tutto il Parco dei Castelli Romani, sia da parte dell’Ente Parco che degli altri Comuni interessati, affinché il nostro patrimonio boschivo venga preservato nella sua interezza”.
L’esponente di Beni Comuni ricorda che ci troviamo in “un’area zona vincolata, con vincolo paesaggistico, idrogeologico, nonché sito di interesse comunitario (SIC) e Parco dei Castelli Romani” rimarcando “ci sono regole ferree da rispettare e le devono rispettare tutti”. Da quanto dichiarato da Quaglia sarebbero circa cinquecento le matricine mancanti, cioè gli alberi che nei boschi cedui si lasciano in piedi per sostituire le ceppaie che per vecchiezza vanno eliminate. La Procura avrebbe accertato il taglio di 332 alberi di castagno. È nelle intenzioni del sindaco emettere un’ordinanza di sospensione cautelativa dei tagli nel bosco alla ditta concessionaria. Ordinanza che dovrebbe giungere prima che parte il nuovo taglio programmato nella prima decade di ottobre.