Lariano in piazza contro la violenza sulle donne
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26 Novembre 2022di Emanuele Rosatelli
È il 25 novembre e un PalaBandinelli gremito fa da sfondo all’iniziativa della sezione di Velletri dell’A.N.P.S. (Associazione nazionale Polizia di Stato) riguardante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e il memoriale della scomparsa del veliterno Matteo Demengo, agente di polizia ucciso nella caserma di Trieste da un uomo poco prima messo in stato di arresto, nell’ottobre del 2019. A presenziare all’evento sono state alcune sezioni laziali della stessa associazione organizzatrice (Roma, Ostia lido, Terracina, Fiumicino e Nettuno), delegazioni della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri, del Gonfalone cittadino, della Protezione Civile e diversi elementi di spicco della politica locale e non, in prima fila infatti, compariva anche Elisabetta Trenta ex ministro della Difesa nella prima legislatura dell’odierno leader pentastellato Giuseppe Conte. Sono i saluti e la riconoscenza per la notevole affluenza da parte del presidente della sezione ospitante dell’ A.N.P.S., Sandro Capasso, ad aprire la conferenza. A prendere la parola sono poi dei delegati di Gens Nova, organizzazione di volontariato che si pone come obiettivo statutario la tutela delle vittime di ogni forma di violenza e la diffusione della cultura alla legalità, gli Avvocati Vincenzo Maria Graziano, Rina Izzo e Antonio La Scala, questi hanno riportato all’attenzione dei presenti le parole dell’ex Segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, inerenti al tema trattato “La violenza contro le donne è forse la violazione contro i diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né di geografia, cultura o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace”, sottolineando successivamente l’importanza di creare una sinergia fra le associazioni che si occupano di prevenzione e le forze dell’ordine, poiché a dire dell’avvocato La Scala “l’obiettivo finale deve essere la certezza della pena, perché solo questo può essere un deterrente per le menti vuote che compiono questi misfatti”. Si è proceduti poi all’inaugurazione della “panchina rossa” intitolata all’agente Demenego. A chiudere gli interventi il sindaco Orlando Pocci, che ha sottolineato l’intensità con cui negli ultimi anni si è iniziato a lavorare concretamente sul concetto di pari opportunità e lo ha fatto citando, non senza emozione, l’operato prezioso in tal senso dell’ ex assessore scomparsa Romina Trenta. Il primo cittadino ha concluso il proprio discorso evidenziando il forte simbolismo che si nasconde dietro l’emblematica panchina rossa: “Non è sufficiente rivolgere le proprie attenzioni sulle donne vittime di violenza esclusivamente in questa giornata, se poi non ci si mobilita giorno dopo giorno e per tempo, affinché cresca la sensibilità su questa problematica, talvolta più vicina di quanto non si pensi, ed è proprio questo lo scopo di questa simbolica panchina, rossa perché immediatamente riconduce a questo tema, e sarà posizionata qui, nel palazzetto dello sport, luogo frequentatissimo da giovani e giovanissimi che così possano ricordare in ogni momento l’importanza di giornate come questa”.