Con l’elezione di Ascanio Cascella a sindaco, la coalizione che lo sosteneva, quella del centrodestra, raccoglie i quindici consiglieri di maggioranza, così suddivisi:

sei di Fratelli d’Italia (Luca Quattrocchi, Cristian Simonetti, Debora Rossi, Dario Di Luzio, Andrea Bizzarri, Candida Zazzaro), quattro della lista Difendere Velletri (Marco Polverini, Davide Frasca, Emanuele Rosatelli, Martina Petrella), tre della Lega (Andrea D’Agapiti, Martina Sambucci, Faliero Comandini), uno di Forza Italia-Patto Popolare (Salvatore Ladaga), il candidato sindaco Fausto Servadio.
Nove i consiglieri della minoranza: Orlando Pocci, candidato sindaco del centrosinistra, che farà gruppo con i candidati del Partito Democratico (Edoardo Menicocci, Francesca Argenti, Mauro Leoni, Valter Bagaglini), della lista Noi Domani (Giulia Ciafrei), della lista Insieme per Velletri (Claudio Mascetti), il candidato sindaco Romano Favetta, apparentato con Pocci al ballottaggio, e l’esponente della lista civica Buona Velletri a tutti per Favetta sindaco, Marilena Ciarcia. Fino all’ultimo si dava per certa l’elezione del consigliere di Verdi Sinistra, Sergio Andreozzi, ma poi, nel pomeriggio di mercoledì 31, quando sono stati fatti tutti i conti e il giudice Enrico Colognesi ha dato i nomi dei proclamati, c’è stata la sorpresa dell’esclusione di Andreozzi a favore di Claudio Mascetti della lista Insieme per Velletri. Questo perché tale lista non essendo stata inserita da Servadio nell’apparentamento con Cascella ed è considerata a tutti gli effetti lista della minoranza.
Altra sorpresa comunicata dal giudice: Servadio entra in Consiglio al posto del preventivato Giuliano Cugini.