ANFI di Velletri premia i soci meritevoli
12 Luglio 2023Lariano – Torna il Cinema al Centro polifunzionale
13 Luglio 2023La Giunta della Regione Lazio ha appena approvato la proposta di legge inerente la disciplina delle attività enoturistiche ed oleoturistiche nel Lazio. In attesa che a pronunciarsi sul testo sia il Consiglio regionale, per l’approvazione definitiva, abbiamo incontrato e chiesto al promotore dell’iniziativa, l’assessore al Bilancio ed alle Politiche agricole del Lazio, Giancarlo Righini, di farcela conoscere.
Assessore, perché serviva una legge su questo tema e quali sono le sue finalità? «La proposta intende regolamentare, in linea con le direttive nazionali vigenti, ambiti come quelli enoturistici e oleoturistici, al fine di valorizzarne le potenzialità, sia dal punto di vista della crescita economica che occupazionale. Penso a territori come i Castelli Romani ad esempio, in cui è radicata una forte tradizione agricola in questi settori. Mettere a sistema aziende, cooperative, consorzi, cantine e frantoi, implementando un circuito turistico attorno alle produzioni di olio e vino, spesso tra le principali eccellenze della nostra regione, da un lato favorirebbe l’arrivo di nuovi visitatori con le conseguenti positive ricadute per le economie locali, dall’altro sarebbe un formidabile strumento di promozione per il territorio ed i suoi prodotti tipici. Il tutto in un contesto che pone la salvaguardia ambientale e la valorizzazione delle biodiversità al centro di un rinnovato modello di sviluppo».
Quali le principali linee guida della legge? «Formazione, semplificazione, promozione e qualità sono le direttrici sulle quali ci siamo mossi per la stesura del testo. Fissare alti standard per la qualità dell’offerta, istituendo un Elenco Regionale degli operatori eno ed oleo turistici, formare le giuste professionalità per dare servizi realmente all’altezza, semplificare la burocrazia per imprese ed operatori, promuovere al meglio prodotti e territorio».
Sembra che il comparto agricolo negli ultimi anni sia molto più della semplice coltivazione e produzione alimentare: in che direzione si sta andando nel Lazio? «La trasformazione e la diversificazione per le aziende agricole moderne rappresenta un orizzonte importante su cui investire. Fare agricoltura oggi significa essere un’avanguardia in termini di innovazione, tecnologia e imprenditorialità, senza mai dovere abbandonare l’anima tradizionale di un comparto che è storia e cultura di intere comunità. Non a caso in questa legge parliamo del Tavolo Regionale per la Diversificazione. Il vino e l’olio non si mangiano e bevono soltanto, ma si raccontano, perché essi stessi sono la narrazione di una storia fatta di persone e luoghi nel tempo. Attorno ad essi, oltre che economia, si può fare didattica, inclusione, socializzazione, turismo, per l’appunto, in una sola parola: identità».
Silvia Ceccacci