“Prevenzione e Sport: un Valore Sociale”, il convegno dell’ANDOS di Velletri
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29 Marzo 2024La mattina del 30 marzo 1952, domenica, la tranquillità della città di Velletri fu squassata da un boato sinistro proveniente dalle pendici del Monte Artemisio, più precisamente da Colle Caldara in cima a Colle Petrone. Alcuni bambini che stavano armeggiando intorno ad un ordigno residuato bellico, sono saltati in aria per l’esplosione dello stesso.
I bambini furono dieci: Orlando Bagaglini di Alessio 14 anni; Alfredo Borro di Filippo di 9 anni; Walter Fabrizi di Filippo di 8 anni; Italo, Mireno e Leandro Petrella di Alessandro rispettivamente di 13, 9 e 4 anni; Mauro e Marcello Petrella di Celestino rispettivamente di 9 e 7 anni, Beniamino e Pierino Zaccagnini di Silvio rispettivamente di 12 e 9 anni. Nemmeno 100 anni in dieci.
La città piombò nella più profonda costernazione e, da allora, non ha mai dimenticato, anzi ha fatto e fa del tutto per tenere desta la memoria. Così ogni anno, al 30 di marzo, il tragico evento viene ricordato per condannare gli orrori della guerra, di ogni guerra. Una cerimonia in ricordo delle vittime si svolgerà anche quest’anno.
Sul luogo, alle 9, i saluti delle autorità e la deposizione di una corona di alloro.
Nella foto: La tomba al Cimitero di Velletri in ricordo dei bambini.