L’arte di Massimo Pennacchini all’ex chiesa San Francesco
28 Settembre 2024Il Comune di Velletri si è “tinto” di rosa per il mese dedicato alla prevenzione dei tumori al seno
1 Ottobre 2024Presentata la stagione teatrale 2024-2025, in abbonamento, del Teatro Artemisio Gian Maria Volonté. Sono intervenuti il sindaco Ascanio Cascella, la vicesindaca e assessora alla Cultura Chiara Ercoli, la direttrice artistica di ATCL Isabella Di Cola, il presidente della Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri, Tullio Sorrentino, e il direttore artistico della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, Giacomo Zito.
DATE DI NOVEMBRE
Si inizia domenica 3 novembre alle ore 18,30 con “Ti spacco il musical”, spettacolo di stand up comedy e musical di Baz, coadiuvato da quattro performer, tra cui la veliterna Irene Cedroni. Uno show del tutto nuovo e originale, unico nel suo genere che, alternando monologhi e canzoni, prende spunto dai più famosi musical della storia, da West Side Story a Grease, da Cats a Il Re Leone.
Lo spettacolo è un’esplosione di energia, ironia e satira, che mette alla berlina i cliché e gli stereotipi del genere musicale, ironizzando su ignoranza, razzismo e sulla società dominata ormai dai social.
Domenica 24 novembre, alle ore 18,30, andrà in scena “Le volpi” con Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia e Federica Ombrato. Un’analisi profonda del sottosuolo sociale della provincia italiana come metafora del Paese, dove si intrecciano opportunità politiche e culturali, favoritismi e clientelismo.
DICEMBRE
Venerdì 6 dicembre, alle ore 21, Rodolfo Laganà salirà sul palco dell’Artemisio con “Nudo proprietario”, spettacolo che parla della libertà di mettersi “a nudo”, un desiderio che viene fuori con l’età ma non solo. Tra risate e coinvolgimento interattivo, tra canzoni dal vivo e racconti inediti, l’artista ci rivela come tutto è cominciato.
GENNAIO
Domenica 5 gennaio, alle ore 18,30, andrà in scena “Let’s twist again”, uno spettacolo di commedia musicale acrobatica. Dopo un tour mondiale con più di 600 date e 300.000 spettatori i “Black Blues Brothers” tornano sul palco con una colonna sonora di alto livello: da Glenn Miller a Keith Emerson, da Chubby Checker a Elvis Presley, passando per Aretha Franklin, che accompagna un nuovo repertorio dinamico e divertente di piramidi umane, salti mortali, acrobazie con la corda e molto altro.
Sabato 18 gennaio, alle ore 2, Paolo Triestino porta in scena “Guanti bianchi”, scritto e diretto da Edoardo Erba. Un viaggio nell’arte, nella bellezza, ma anche nella riflessione, con un allestimento scenico essenziale: Triestino cammina sul palco riempiendo gli spazi lasciati vuoti dalle opere d’arte che vengono proiettate sul fondale, lasciandosi trasportare dalle emozioni e guidando lo spettatore, aggiungendo alle atmosfere dei capolavori quella di una (brutta) storia dei nostri giorni.
FEBBRAIO
Sabato 22 febbraio, alle ore 21, lo spettacolo “Il medico dei maiali” con Luca Bizzarri e Francesco Montanari mostreranno cosa succede se il re d’Inghilterra muore all’improvviso e l’incertezza innesca insidiosi giochi di potere.
MARZO
Domenica 9 marzo, alle ore 18,30, in una messinscena onirica e suggestiva, Giorgio Lupano dà anima e corpo a “La vita al contrario”. Il protagonista, nato ottantenne nel corpo di un bambino, vive (ma solo nell’aspetto) una vita inversa. Vittima di un curioso scherzo del destino, affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino. La pièce teatrale si ispira al romanzo di Francis Scott Fitzgerald dal quale è stato tratto il film di David Fincher “Il curioso caso di Benjamin Button”.
La stagione si chiude domenica 23 marzo, alle ore 19, con “Tuttorial – Guida contromano alla contemporaneità” per la regia di Giorgio Gallione. Sul palco “Gli Oblivon”, ossia Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, incantati dal richiamo suadente del Metaverso, si proiettano nel futuro con questo nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità.
Con il virtuosismo dei loro arrangiamenti, effetti sonori avveniristici e quella innata voglia di distruggere gli schemi, gli Oblivion cantano, suonano, percuotono, diventando anche l’orchestra di loro stessi e realizzando un anti musical carbonaro a metà tra avanspettacolo e dj set.