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8 Marzo 2023La notizia della morte di Bruno Astorre, trovato morto verso le 12,30 di venerdì 3, nella chiostra interna di Palazzo Cenci, a due passi da Palazzo Madama che ospita gli uffici di alcuni senatori, ha suscitato sgomento. Sulle cause del decesso sono in corso accertamenti da parte del competente ufficio di polizia di zona. Si è gettato dal quarto piano del palazzo. Attoniti i colleghi del senatore e gli staff del gruppo al Pd. Astorre, originario di Colonna e residente a Frascati, avrebbe compiuto 60 anni l’11 marzo. Senatore dal 2013, era segretario regionale del Pd nel Lazio dal dicembre del 2018. Era sposato con Francesca Sbardella, sindaca, eletta con il Pd, di Frascati. Bandiere a mezz’asta a Palazzo Madama in segno di lutto. Il sindaco di Velletri, Orlando Pocc, appare profondamente addolorato: “Un dolore immenso, la perdita di un amico. Siamo tutti frastornati e increduli, Bruno ha rappresentato per noi un riferimento umano e politico. Ci mancheranno i suoi consigli, la sua leggerezza quando raccontava della nostra originalità. Buon viaggio Bruno e perdonaci se non abbiamo fatto abbastanza per esserti vicini in questa terribile traversata nel deserto della disperazione”. Anche Francesco Montecuollo, sindaco di Lariano, ha fatto giungere il suo messaggio a nome della città tutta: “L’improvvisa morte di Bruno Astorre, senatore e importante esponente politico della nostra regione, ci ha lasciati tutti sgomenti. Al di là del suo impegno politico, voglio ricordare l’uomo appassionato e sempre coerente con le proprie idee. Insieme a tutta l’Amministrazione del Comune di Lariano, voglio esprimere il nostro cordoglio alla sua famiglia e, in particolare alla moglie, Francesca Sbardella, sindaco di Frascati”.
CHI ERA BRUNO ASTORRE
Nato a Roma, l’11 marzo del 1963, Astorre compie i primi passi nella politica con la Democrazia Cristiana per essere eletto consigliere comunale a Colonna, a pochi chilometri dalla capitale, nel 1995 con il Partito Popolare Italiano. Nel 1998 approda in consiglio comunali, primo degli eletti per preferenze. Nel 2003 la prima consiliatura alla Regione Lazio, con la Margherita, per poi essere rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, sostendendo il candidato presidente Pietro Marrazzo. Diventa assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che mantiene fino a quando, il 16 settembre 2009, diventa presidente del Consiglio regionale del Lazio, subentrando a Guido Milana eletto eurodeputato.